martedì 5 febbraio 2019

DOCCIA SCOZZESE CON L'ACQUA DEI NAVIGLI

Oggi, 5 Febbraio 2019, il potere politico milanese onorerà della sua presenza una ristretta cerchia di ascoltatori, che si troveranno in Sala Alessi, a Palazzo Marino, alle 17:30, previa registrazione anticipata sul sito del Comune, e senza possibilità di replica da parte dei cittadini nei confronti del VERBO comunale, che renderà noto l'esito definitivo delle "analisi" in merito alle osservazioni formulate dai cittadini nelle sedi che il Comune aveva a suo tempo stabilito.
Sarà presente il sindaco Giuseppe Sala.

Non sappiamo COSA verrà detto, se le conclusioni confermeranno le precedenti dichiarazioni del Sindaco, che sembravano voler accantonare il progetto, oppure se vorranno rilanciarlo o tenerlo a bagno maria. Rappresentanti delle associazioni dei cittadini saranno li ad ascoltare, SENZA POTER INTERVENIRE, senza poter confutare qualsiasi eventuale sciocchezza venga pronunciata.

In ogni caso non finisce qui, perché il  26 febbraio p.v. sranno le organizzazioni dei cittadinia tornare in Sala Alessi per esprimere la voce di Milano, una voce fatta più spesso di mugugni, che espressa ad alta voce, ma che qualcuno sa pronunciare forte e chiara, perchè tutti possano udirla.

Il taglio degli interventi in quella sede sarà molto tecnico, volto a smantellare il teorema della navigabilità di questo canale ricostruito, ed i tanti altri teoremi formulati per cercare di dimostrare la necessità dell'opera, funzionale soltanto a riempire le tasche di chi avrebbe l'appalto dei lavori.
Ma occorre anche dire qualcosa di più POLITICO su questa vicenda, e cioè che le motivazioni sottostanti questo progetto NON sono quelle che i suoi sostenitori cercano faticosamente di rendere credibili, ma sono ben altre.

Questo progetto fa parte di una visione politica dello sviluppo di Milano che ha una connotazione in parte anomala, perché non ascrivibile né ad un pensiero di sinistra, che dovrebbe essere quello della Giunta, né di destra.
Pensare ad "abbellire" Milano (tutto da dimostrare) ignorando da anni le periferie, da quando questa formazione parapolitica sostenuta dal PD ha preso il potere, favorendo scopertamente grandi interessi edificatori, sia con il progetto Navigli che con la rinuncia ad esercitare un controllo sulle ristrutturazioni degli scali ferroviari milanesi dismessi, opere delegate interamente ad FS, la dice lunga sui reali obiettivi di questo governo di Milano, contraddittoriamente VERDE, con la politica selvaggia di allontanamento delle autovetture dalla città in assenza di altri controlli reali sulle emissioni inquinanti civili ed industriali non da utoveicolo, con la politica di proliferazione delle piste ciclabili a macchia di leopardo, senza un visibile progetto viabilistico.
Una politica che non sa, non riesce o non vuole guardare alla GRANDE Milano Metropolitana, quella con 3 milioni di abitanti, se non in chiave ostativa, cercando di bloccare gli ingressi veicolari in città senza offrire ai cittadini valide e credibili alternative di trasporto utilizzabili in ogni occasione, e non soltanto per fare pendolarismo.
Una politica che si dimentica dei grandi problemi abitativi di una città in cui oltre il 20% della popolazione è costituita da immigrati poco abbienti, una città che offre uno spettacolo crescente di ghetti urbani nelle periferie, in una condizione di degrado civile, dove la microcriminalità la fa da padrone nell'indifferenza istituzionale che minimizza, invece di potenziare le sue risorse.

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